Nel mese di settembre è possibile vedere la
galassia di Andromeda che è l'oggetto celeste più lontano tra quello visibili
anche ad occhio nudo, (putroppo per vederla ad occhio nudo ci vuole molta
oscurità cosa che diventa sempre più difficile nei paesi e ancora più difficile
nelle città a causa dell'illuminazione artificiale, ma basta un piccolo
binocolo ed eccola) la sua distanza da noi e' di 2.300.000 anni luce. Considerando
che in un anno la luce percorre una distanza di 9460 miliardi di chilometri,
la distanza è davvero impressionante, e andarla a cercare nel cielo è per
me sempre una grande emozione io sono sempre stata affascinata dalle stelle
fin da piccola, ma non sapevo come fare per riconoscere le stelle neppure
le più brillanti, non ho il senso dell'orientamento ne in cielo ne in terra.
Ma a furia di provarci qualcosa sono riuscita ad ottenere, anche se non
molto, ma sufficiente per me. Devo dire che è un esperienza bellissima,
starsene fuori avvolti nel silenzio e nel mistero perchè c'è tanto ancora
da scoprire, pensare ma è possibile che ci siamo solo noi, in questo universo
popolato di miliardi di galassie che a loro volta contano miliardi di stelle?
Uno zio di mio marito mi ha regalato un paio di vecchi suoi libri che parlano
di stelle , Su uno di questi ("Al di là della luna" di Paolo Maffei) c'era
scritto (sto copiando da una pagina di appunti che avevo scritto su di una
vecchia rubrica) che cerca di fare capire nel miglior modo possibile |
la grandezza del
universo Dimensioni del sistema solare in scala ridotta a un decimiliardesimo
del loro valore in questo modello in scala ridotta il Sole diverrà una palla
del diametro di 14 cm la Terra sarà rappresentata da un granello di miglio
a 15 metri di distanza con accanto a 4 cm una sferetta del diametro di 0.3
millimetri (la Luna) a 78 metri dal sole Giove (basterà una pallina) a 600
metri Plutone un granello di miglio ancora più piccolo di quello rappresentante
la terra. Segnerà i limiti del nostro sistema planetario. Il mondo delle
stelle molto al di la di questi limiti prima di incontrare la stella più
vicina (un altro sole, ossia, nella nostra scala, un altra palla con un
diametro di pochi centimetri) dovremmo allontanarci di 4000 km è questa
sarà la prima stella che potremmo incontrare. Le altre sono rappresentate
da altrettante sfere più o meno grandi delle precedenti ma sempre più lontane
tanto che in un raggio di 200.000 km ne conteremmo appena una un centinaio.
La portata di questo risultato è veramente impressionante e comincia davvero
suggerirci l'idea del vuoto cosmico, del quale avevamo solo sentito parlare
tanto spesso a sproposito, gia' quando i primi astronauti si affacciavano
al di fuori dell'atmosfera terrestre. Nel quadro ridotto a un decimiliardesimo.
in cui il mondo sul quale siamo nati diventa appena un granello di miglio
e l'enorme sistema solare i cui confini sono ancora accessibili dalla diretta
esplorazione dell'uomo, è una zona di appena 600 m di raggio, In questa
scala le stelle ridotte a palle di 10-20 centimetri di diametro sono così
rare che in una sfera avente il raggio pari la metà della distanza tra la
terra e la luna ne conteremmo appena un centinaio.Proviamo ad immaginare
una sfera così enorme poniamoci dentro a caso qua le la solo un centinaio
di oggetti più piccoli di un pallone da calcio e avremmo un idea dell'immensità
dello spazio cosmico.ma non è tutto Alla distanza di Uranio il sole era
una stella se pur brillantissima Ai Confini del sistema solare la sua presenza
non è più in grado di dissipare le tenebre della notte e per trovare un
altra sorgente di luce dovremmo andare nei pressi della stella più vicina
superando un percorso 8000 volte più lungo di quello già enorme che ci ha
portato dal sole al bordo del sistema solare. E' così di nuovo, se la da
quella stella vorremmo raggiungerne un altra: appena cominceremo ad allontanarci
ci ritroveremo nel buio, un buio non cupo e tenebroso ma punteggiato da
miliardi di stelle come quello delle nostre notti più profonde (dal libro
"Al di là della luna" di Paolo Maffei) |